“The best thing about the future is that it comes one day at a time.”
(La cosa migliore del futuro è che viene un giorno alla volta.)
~ Abraham Lincoln ~
Il futuro, si sa, è sfaccettato ed elusivo. Può essere immaginato, voluto, sperato, ipotizzato, opinato, previsto, programmato, intenzionato o persino inevitabile. La lingua inglese, a modo suo, cerca di riflettere queste sfaccettature con l’uso di forme verbali diverse, alcune prese in prestito da altri campi e altre forgiate appositamente. L’unica vera difficoltà con queste forme verbali, abbastanza semplici e poco impegnative a livello di memoria, è quella di capire come e quando vengono usate e familiarizzarsi con le differenze, a volte nette, a volte sottili, tra di loro. Per semplificare la questione prendiamo in considerazione le quattro forme più usate con le quali si può tranquillamente affrontare praticamente ogni evenienza della vita quotidiana.
TIMETABLE FUTURE
FORMA: present simple + avverbio di tempo al futuro
Prima vediamo il cosidetto futuro da tabella oraria. Come si evince dalla forma, si tratta di un vero e proprio sequestro di forma e conversione dal presente al futuro tramite l’avverbio di tempo al futuro. Una forzatura si potrebbe dire, ma che rispecchia perfettamente quello che si fa ogni giorno anche in italiano, basta pensare a frasi del tipo: “Parto domenica”, oppure, “Cosa fai domani?”. Convertire il presente indicativo in futuro attraverso l’avverbio di tempo è una pratica comunissima in italiano e quindi non dovrebbe creare problemi. Però attenzione: si chiama timetable future per un motivo ben preciso. Laddove in italiano non ci sono limiti all’utilizzo di questo espediente per esprimere il futuro, in inglese ha un campo di utilizzo limitato strettamente proprio al concetto della tabella oraria. In termini pratici questo significa che viene usato quasi esclusivamente in solo TRE campi:
- partire / arrivare ~ aereo, treno, pullman, autobus, nave, traghetto ecc.
- aprire / chiudere ~ negozio, ufficio, museo, galleria, ristorante ecc.
- iniziare / finire ~ spettacolo, film, corso, scuola, conferenza, partita, festa ecc.
Ovviamente i verbi usati possono anche essere altri ma il campo di utilizzo è quasi sempre uno di questi tre. Un’altra caratteristica di questa forma del futuro è che si tratta quasi sempre di un evento pubblico che non dipende dalla persona che parla. Vediamo alcuni esempi pratici:
- The bus leaves at 6.00 on Friday morning.
- L’autobus parte (partirà) alle 6.00 venerdì mattina.
- What time does the plane arrive in London? (tempo futuro sottinteso nella domanda)
- A che ora arriva l’aereo a Londra?
- The museum opens at 10.00 tomorrow morning.
- Il museo apre alle 10.00 domani mattina.
- What time do the shops close this afternoon.
- A che ora chiudono i negozi oggi pomeriggio?
- The English course starts on 5th September.
- Il corso di inglese comincia il 5 settembre.
- What time does the film finish tomorrow evening?
- A che ora finisce il film domani sera?
In realtà l’uso del present simple per questo tipo di futuro segue una logica in quanto l’evento in questione è un evento che si ripete nel tempo, quindi è un evento abituale (tipico del present simple) anche se a chi parla interessa solamente un evento specifico nel futuro.
DIARY FUTURE
FORMA: present continuous + avverbio di tempo al futuro
Anche in questo caso ci ritroviamo con un sequestro di forma e conversione dal presente al futuro tramite l’avverbio di tempo al futuro; questa volta però viene utilizzato il present continuous. Si tratta di una variante del timetable future con, però, un campo di utilizzo molto meno ristretto e molto più personale. In questo caso viene definito diary future perché si usa per parlare di eventi programmati, stabiliti, concordati, organizzati: il tipo di evento che si andrebbe ad annotare, appunto, in un’agenda. Usatissimo nella prima persona per parlare dei propri progetti futuri, trova utilizzo anche nella seconda e terza persona per comunicare i progetti di altri o per chiedere dei progetti degli altri (forma interrogativa). Vediamo alcuni esempi pratici:
- I’m playing tennis with Bob on Sunday morning.
- Gioco (giocherò) a tennis con Bob domenica mattina.
- What are you doing this week end?
- Cosa fai (cosa farai) questo fine settimana?
- Jane isn’t working next week. (chi lo dice conosce i programmi di Jane)
- Jane non lavora (non lavorerà) la settimana prossima.
- We’re having lunch with Bob and Jane on Saturday.
- Pranziamo (pranzeremo) con Bob e Jane Sabato.
- Are you seeing the doctor tomorrow or on Thursday?
- Vedi (vedrai) il medico domani o Giovedì?
- Tom and Anne are going to the cinema tomorrow evening.
- Tom e Anne vanno (andranno) al cinema domani sera.
N.B.
Quando i verbi indicati nel timetable future vengono personalizzati, si può usare sia l’una che l’altra di queste prime due forme. Il present simple darà un suono un po’ più formale alla frase, mentre il present continuous sembrerà più discorsivo:
- Bob starts his new job on Monday / Bob’s starting his new job on Monday.
- Bob comincia (comincerà) il suo nuovo lavoro lunedì.
- Jane leaves tomorrow afternoon / Jane’s leaving tomorrow afternoon.
- Jane parte (partirà) domani pomeriggio.
INTENTIONAL FUTURE
FORMA: to be + “going” + infinito (to be going to)
Qui si tratta di una forma che si basa su elementi riciclati: il verbo essere e il gerundio going. La formula completa prevede il verbo essere come ausiliare onnipresente (aff, neg, int), il gerundio going in modo fisso e invariabile (che segnala il futuro e non va tradotto), e l’infinito completo (con la particella to) del verbo principale. Una forma, dunque, che si elabora in tre parti, un tantino complesso, ma che non prevede nuovi elementi da memorizzare. Affettuosamente conosciuto come going to, questa forma viene usata per esprimere l’intenzione di compiere un’azione futura. L’intenzione è sempre implicitamente premeditata: già mentalmente elaborata anche se non ancora programmata come nel caso del diary future. Chiaramente non c’è sempre una linea di demarcazione netta tra un futuro intenzionale e un futuro programmato, e infatti, la scelta tra queste due forme resta a volte a discrezione di chi parla e come si vuole esprimere, soprattutto nel campo dei viaggi. Bisogna tenere presente però che con going to un avverbio di tempo futuro non è d’obbligo nella frase in quanto la formula è esclusivamente una forma futura e non può essere fraintesa. Vediamo alcuni esempi pratici:
- I’m going to do these exercises tomorrow.
- Farò (ho intenzione di fare) questi esercizi domani.
- Bob’s going to plant a cherry tree here.
- Bob pianterà (ha intenzione di piantare) un ciliegio qui. (chi lo dice conosce le intenzioni di Bob)
- You aren’t going to lend him more money, are you?
- Non gli presterai (non hai intenzione di prestargli) ancora denaro, vero?
- What are you going to do with all these old boxes?
- Cosa farai (hai intenzione di fare) con tutte queste vecchie scatole?
- We’re going to retire to the country at the end of the year.
- Ci ritireremo (abbiamo intenzione di ritirarci) in campagna alla fine dell’anno.
- Jane isn’t going to buy my car.
- Jane non comprerà (non ha intenzione di comprare) la mia macchina.
Questa forma viene usato anche per esprimere le nostre previsioni per il futuro a patto che esse si basano su dati acquisiti e non siano puramente speculative. Quando l’avvenimento futuro è molto imminente, si può benissimo tradurre anche con la formula italiana stare per:
- I’m going to sneeze. (sento già il solettico nel naso)
- Sto per starnutire.
- It’s going to rain. (vedo le nuvole nere)
- Sta per piovere.
- We’re going to get wet. (non abbiamo l’ombrello)
- Ci bagneremo.
N.B.
Nella forma interrogativa – una forma che non fornisce informazione ma la chiede – la differenza tra un futuro intenzionale e un futuro programmata è di poca importanza. Di conseguenza, la scelta è ancora più libera e la tendenza è di utilizzare la forma più sintetica (present continuous), sempre se c’è un avverbio di tempo al futuro che la permette!
- What are you going to do this evening? ~ cosa hai intenzione di fare stasera?
- What are you doing this evening? ~ cosa hai in programma per stasera?
Entrambe le domande vanno bene e cambia poco quale scegliamo in quanto ciò che ci interessa realmente è la risposta e non la domanda. In questo caso un inglese probabilmente sceglierebbe la forma più sintetica.
FUTURE SIMPLE
FORMA: will + infinito (senza la particella to)
Così arriviamo al future simple, l’unica forma delle quattro che usufruisce di un ausiliare creato appositamente ed esclusivamente per questo lavoro: will. Presentare will, però, come la vera forma futura in inglese, per quanto vero in un certo senso, può essere alquanto fuorviante. Può dare l’impressione che il futuro si può fare sempre con will e invece non è affatto così. Le tre forme già esaminate sono ugualmente importanti e anche molto usate, e ognuno di loro svolge un ruolo ben preciso (con qualche sovrapposizione a volte). E allora cosa fa will che le altre forme non fanno? Bene, paradossalmente potremo dire che will fa tutto quello che le altre forme non fanno. Sarebbe, però, un modo un po’ riduttivo per definire l’uso di will anche se effettivamente vero. Vediamo allora, uno per uno, i modi in cui viene usato l’ausiliare will per il futuro, tenendo presente che a volte può trattarsi di un evento molto più vicino al presente che non al futuro.
🔵 CONSTATAZIONE OBIETTIVA (fatti)
Uno degli usi più importanti di will è per esprimere un futuro che è completamente slegato dalla volontà di chi parla. Possiamo vedere questo tipo di frase come una specie di constatazione obiettiva. Più delle volte, per ovvi motivi, questo uso di will si trova nella terza persona:
- Spring will come again.
- La primavera tornerà.
- This software won’t work on an old computer.
- Questo software non funzionerà su un vecchio computer.
- How much will all this cost?
- Quanto costerà tutto questo?
- These plants will die without water.
- Queste piante moriranno senza acqua.
- That shelf won’t be strong enough for all these books.
- Quella mensola non sarà abbastanza robusta per tutti questi libri.
- What will Bob’s new job involve?
- Cosa comporterà il nuovo lavoro di Bob?
🔵 CONSTATAZIONE SOGGETTIVA (opinioni)
Molto simile all’appunto qui sopra, l’unica differenza è che in questo caso la constatazione esprime un punto di vista personale, un’opinione e non un fatto. A volte la differenza tra fatto e opinione è poco marcata, ma in ogni caso non importa nel momento in cui entrambi utilizzano la stessa forma. Bisogna tenere presente che quando usiamo will per esprimere un’opinione, diamo alla frase un effetto di assoluta certezza (come se fosse un fatto). Per mitigare questo effetto e/o personalizzare maggiormente la frase possiamo usare diversi inserimenti: I think…, I believe…, I hope…, I imagine…, I’m sure…, it’s possible that…, probably, maybe, perhaps ecc. Con la constatazione soggettiva comprendiamo anche la previsione soggettiva, cioè una previsione intuitiva che non si basa su dati acquisiti. Inoltre troviamo più spesso anche la seconda persona.
- I think Bob will sell his house and move to New Zealand.
- Penso che Bob venderà la sua casa e si trasferirà in Nuova Zelanda.
- Jane probably won’t understand the technical aspects of the project.
- Probabilmente Jane non capirà gli aspetti tecnici del progetto.
- Will your parents help us with the payments?
- I tuoi genitori ci aiuteranno con i pagamenti? (chiedo la tua opinione)
- I’m sure you’ll enjoy the film. It’s wonderful.
- Sono sicuro che ti piacerà il film. È meraviglioso.
- I don’t think they’ll believe you. (il negativo sul primo verbo e non il secondo)
- Non penso che ti crederanno.
- Will Bob look after my dog this summer?
- Bob si prenderà cura del mio cane quest’estate? (chiedo la tua opinione)
🔵 FUTURO SPONTANEO (prima persona)
Quest’uso di will tende a creare qualche problema perché non trova un’equivalenza temporale in italiano. Si tratta di un futuro della prima persona dove chi parla decide di compiere un’azione futura senza averci pensato prima: in modo dunque spontaneo. Di solito quest’uso nasce da una situazione che si è verificata nel presente o in base a qualcosa che qualcuno ha appena detto. In italiano si usa il presente indicativo ed è questo che crea il problema quando si traduce. Viene illustrato meglio con dei mini dialoghi:
- “Is that the phone?” ~ È il telefono?
- “Yes it is. I’ll answer it.” ~ Si. Rispondo io.
- “This suitcase is heavy!” ~ Questa valigia è pesante.
- “I’ll carry it for you if you want.” ~ Te la porto io se vuoi.
- “I’ve got to go out again.” ~ Devo uscire di nuovo.
- Don’t worry. We’ll get lunch ready.” ~ Non ti preoccupare. Prepariamo noi il pranzo.
- “I’m afraid you can’t come in.” ~ Temo che non possiate entrare.
- OK. We’ll wait here.” ~ Va bene. Aspettiamo qua.
🔵 PERIODO IPOTETICO (primo tipo)
Il periodo ipotetico di primo tipo utilizza una formula che comprende will e precisamente: if + present simple + future simple. Dei tre tipi base di periodo ipotetico in inglese, la first conditional è quella più fondata nella ‘realtà’, quella dove l’ipotesi (if) è una congettura decisamente possibile (present simple) e la conseguenza (future simple) ha delle buone probabilità di verificarsi:
- If I see Bob, I will tell him about the meeting.
- Se vedrò Bob, gli dirò della riunione.
- I will call you, if I need your help.
- Ti chiamerò se avrò bisogno del tuo aiuto.
- If Anne does the shopping, I will make the dinner.
- Se Anne farà la spesa, io preparerò la cena.
- Jane will help Bob, if he asks her.
- Jane aiuterà Bob, se le lo chiede.
🔵 PROPOSIZIONE TEMPORALE
La proposizione temporale in inglese sfrutta una costruzione uguale a quella appena illustrata con la differenza che si usa when al posto di if. Un errore molto comune in questo caso è quello di utilizzare il future simple dopo when invece del present simple. Bisogna ricordare che con when ci sta l’azione che deve verificarsi per prima (present simple) dopodiché l’altra azione potrà verificarsi (future simple). Per creare un maggiore distacco temporale tra le due azioni a volte si usa il present perfect (futuro anteriore in italiano) al posto del present simple:
- When I get to London, I’ll call you.
- Quando arriverò a Londra, ti chiamerò. (Quando arrivo a Londra, ti chiamo.)
- I’ll give Bob the money when I see him.
- Darò i soldi a Bob quando lo vedrò. (Darò i soldi a Bob quando lo vedo.)
- When we’ve cleaned everything, we’ll repaint the walls.
- Quando avremo pulito tutto, ridipingeremo le pareti.
- The teacher will publish the results when he has finished marking.
- Il professore ci darà i risultati quando avrà finito di correggere.
🔵 PROMESSE E RIFIUTI
Si può usare will anche per dare una certa enfasi a quello che diciamo e di conseguenza serve benissimo per promettere di compiere un’azione o per rifiutare di compiere un’azione. Se si vuole aggiungere maggiore enfasi non si usa la forma contratta nell’affermativa e si mette tutto l’accento proprio sull’ausiliare will oppure won’t. Anche qui, per ovvi motivi, l’uso principale si trova nella prima persona, ma a volte si usa la forma negativa anche con oggetti inanimati come se avessero la volontà di rifiutare di fare quello che dovrebbero fare (vedi l’ultimo esempio):
- I’ll buy you a new bicycle for your birthday.
- Ti comprerò una nuova bicicletta per il tuo compleanno.
- I’ve told you once and I won’t tell you again!
- Te l’ho detto una volta e non te lo dirò più!
- We’ll take you to the concert after work on Friday.
- Ti porteremo al concerto dopo il lavoro, venerdì.
- The car won’t start!
- La macchina non parte! (La macchina si ‘rifiuta’ di partire.)
🔵 OFFERTE E RICHIESTE
Nella forma affermativa will si presta come un’altro modo di offrire o di chiedere qualcosa. A volte può risultare una forma leggermente formale.
- Will you have some tea?
- Prenderai un po’ di tè? (Vorresti un po’ di tè?)
- Will you join us for lunch later?
- Ti unisci a noi per pranzo più tardi?
- Will you hold this bag for me, for a moment?
- Mi terresti questa borsa per un momento?
- Will you do these photocopies for me, please?
- MI faresti queste fotocopie, per favore?
🔵 IL VERBO “TO BE”
Come sempre in inglese, il verbo “to be” si comporta in modo eccentrico. In questo caso preferendo (quasi sempre) l’uso di will al posto del present continuous o del going to anche quando si tratta di azioni programmate, premeditate o intenzionali.
- We’ll be in Vienna at 5:00 tomorrow afternoon.
- Saremo a Vienna alle 17:00 domani pomeriggio.
- Bob won’t be in the office tomorrow. He’s leaving for Rome this evening.
- Bob non sarà in ufficio domani. Parte per Roma stasera.
- Will you be at home later?
- Sarai a casa più tardi?
A questo punto potrebbe essere utile approfondire con le seguenti schede didattiche:
Present Simple ~ “futuro da tabella oraria”
Present Continuous ~ “futuro da agenda”
To be going to ~ “futuro intenzional”
To be going to ~ “previsione oggettiva”
Future Simple (will) ~ “decisione istantanea”
Future Simple (will) ~ “dato di fatto”
Future Simple (will) ~ “parere personale / previsione soggettiva”
Oppure, se ti senti già pronto, prova a fare l’esecizio QUI.
Ciao Prof,
articolo davvero prezioso.
Se posso permettermi un consiglio, potresti mettere in questa pagina il collegamento con l’esercizio relativo “Which Future?”.
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Già fatto, Manouche!
(Ottimo consiglio 🙂 )
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😉
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Stavo cercando un modo alternativo alle solite grammatiche per spiegare ai ragazzi (privatamente)
questo benedetto futuro e tante altre forme verbali.
Non ho parole per esprimere la mia ammirazione per questa splendida lezione! Dare un nome (timetable, diary etc) ai diversi tipi di futuro, mi aiuterà molto per far capire loro le varie sfumature.
A dire il vero, ha chiarito meglio le cose anche a me!!
Davvero grazie per tutto il tempo dedicato e complimenti !!
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Grazie per questo bellissimo commento, mi ha fatto tanto piacere. Sono sempre contento di sentire che il mio lavoro è stato utile a qualcuno 🙂
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Vorrei gentilmente far notare che nella sezione INTENTIONAL FUTURE, all’esempio:
Bob’s going to plant a cherry tree here.
Bob pianterà (ha intenzione di piantare) un albero di ciliegio qui. (chi lo dice conosce le intenzioni di Bob)
in italiano il “ciliegio” è già inteso come albero, quindi o scriviamo solo “ciliegio” oppure scriviamo “albero di ciliegie”.
Grazie come sempre, comunque, per le splendide lezioni.
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Grazie per l’appunto. A pensarci era un errore evitabile. Il solito ‘mother tongue interference’!
Già sistemato 🙂
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