determined = deciso, risoluto, determinato a fare

Puoi fare altre due risate
“Più grandi sono (i tuoi avversari),
più male si fanno (quando cadono a terra.)”
Come si vede, la costruzione di questo tipo di “comparativo comparato” è molto simile in tutte e due le lingue, ma bisogna stare attenti a quegli articoli determinativi, assenti nella versione italiana e normalmente associati alla forma superlativa in inglese.
Ovviamente, nel formulare una frase di questo tipo bisogna tenere presente i due modi diversi in inglese di creare la forma comparativa degli aggettivi in base alla loro lunghezza ovvero in base al numero di sillabe di cui sono formati. Se questo non è familiare, vedi QUI.
Per rendere l’idea di meno, usiamo i comparativiless(con aggettivi, avverbi, verbi e sostantivi non numerabili) efewer(con sostantivi numerabili e plurali).
Questa particolare costruzione può essere usata con qualsiasi combinazione di aggettivi, avverbi, nomi, pronomi e verbi per creare quattro diverse tipologie di frase:
Senza complicarci troppo la vita, potrebbe essere utile dare un’occhiata da vicino alla “ing form” per capire meglio i suoi comportamenti più consueti e saperlo gestire al meglio. Uno dei primi motivi per la difficoltà in questo campo è il fatto che questo “ing” fa il doppio gioco in inglese. Da un canto funge da verbo come participio presente e dall’altro funge da sostantivo o aggettivo sotto forma di gerundio. Non bisogna confondere questi due ruoli molto diversi tra di loro.
La “ing form” del verbo, detto participio presente, è la forma che prende il verbo principale in tutti e sei i tempi “progressivi” (continuous) in inglese. Quindi questa “ing form” è da considerarsi una parte integra della coniugazione del verbo stesso. Vediamo allora come sono queste sei possibilità in forma tabellare:
Tempo | Soggetto | Ausiliare | Participio Presente | Complemento |
---|---|---|---|---|
PRESENT CONTINUOUS | Bob | is | eating | peanuts. |
PAST CONTINUOUS | Claire | was | driving | the car. |
PRESENT PERFECT CONTINUOUS | Tom | has been | working | in the garden. |
PAST PERFECT CONTINUOUS | Lucy | had been | listening | to the news. |
FUTURE CONTINUOUS | Neil | will be | teaching | the small kids. |
FUTURE PERFECT CONTINUOUS | Jane | will have been | flying | for 10 hours |
Nel caso del gerundio, che si forma sempre aggiungendo “…ing” alla forma base del verbo, si tratta di una vera e propria trasformazione del verbo originale in un sostantivo o in un aggettivo. Naturalmente il gerundio così formato perde le sue qualità di verbo e assume quelle idonee al suo nuovo ruolo.
Il gerundio come soggetto:
Come sostantivo, il gerundio inglese funge benissimo come soggetto di un verbo. Laddove la lingua italiana usa l’infinito quando vuole dare ad un verbo il ruolo di sostantivo come nella frase “fumare fa male” per esempio, l’inglese fa ricorso al gerundio: “smoking is bad for you.”
Il gerundio come complemento:
Così come il gerundio può fungere come soggetto di un verbo, funge anche benissimo come complemento di un verbo. Qui, però, subentra il problema dei verbi che vengono seguiti dal gerundio e i verbi che vengono seguiti dall’infinito. Oltre a memorizzare lunghi elenchi di verbi (poco consigliato) l’unico modo di affrontare questo problema è una graduale assimilazione nel tempo. In ogni caso vediamo degli esempi pratici per capire di cosa si tratta.
Il gerundio dopo preposizioni:
Una delle poche regole in inglese che non permette eccezioni è quella dell’uso del gerundio dopo una preposizione. Infatti, la regola vuole che dopo una preposizione ci può stare un nome, un pronome o un gerundio – niente infiniti! Questo rende il nostro lavoro in questo caso molto più semplice.
N.B. Attenzione quando si tratta della preposizione to che si confonde facilmente con la particella to che fa parte dell’infinito completo. Per capire se serve il gerundio o l’infinito, basta vedere se dopo il to al posto di un verbo ci può stare anche un nome o un pronome. Se la risposta è si, serve il gerundio e non l’infinito.
Il gerundio come aggettivo:
Sono numerosi gli aggettivi in inglese che nascono da verbi sotto forma di gerundio. Il loro comportamento è come quello di un aggettivo qualsiasi.
Il gerundio come nome composto:
In realtà si tratta sempre del gerundio come aggettivo solo che spesso, col tempo, il gerundio finisce per essere parte integrante di un nuovo vocabolo sotto forma di nome composto.
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Prima di esaminare come si usano le forme comparative e superlative degli aggettivi in termini pratici, dovremo necessariamente visionare i criteri per la loro formazione. Si tratta di una regola che nasce fondamentalmente da quanto l’aggettivo si presta – in termini di lunghezza e soprattutto di suono – all’aggiunta di due suffissi, –er (comparativo) e –est (superlativo), piuttosto che all’inserimento dei termini more (più) e the most (il più). Questi ultimi rispecchiano molto di più le formule italiane ma, laddove è possibile, si preferisce l’uso dei suffissi –er e –est in quanto più scorrevoli. Vediamo allora la regola di base per il loro utilizzo.
► I suffissi –er e –est si usano con tutti gli aggettivi monosillabici e con tutti gli aggettivi bisillabici che finiscono in –y.
Forma base: si aggiunge –er, –est
cold (freddo) | colder | the coldest |
small (piccolo) | smaller | the smallest |
long (lungo) | longer | the longest |
fast (veloce) | faster | the fastest |
strong (forte) | stronger | the strongest |
Variante ortografica 1: quando l’aggettivo finisce con una consonante preceduta da una vocale, si raddoppia l’ultima consonante prima di aggiungere –er, –est
fat (grasso) | fatter | the fattest |
big (grande) | bigger | the biggest |
hot (caldo) | hotter | the hottest |
wet (bagnato) | wetter | the wettest |
thin (magro) | thinner | the thinnest |
N.B. Fa eccezione la –w
low (basso) | lower | the lowest |
new (nuovo) | newer | the newest |
Paragonare è umano forse quanto lo è errare e questo si vede bene nel numero impressionante di similitudini di ogni genere che si trovano nella lingua inglese. La similitudine come figura retorica incarna perfettamente la formula grammaticale del comparativo di uguaglianza, ma ovviamente questa formula si usa anche nella più normale conversazione quotidiana per mettere in paragone soggetti di ogni genere. La struttura base è la seguente:
as + aggettivo/avverbio + as + termine di paragone
Cominiciamo con alcuni esempi classici di similitudini in inglese:
Ancora una volta, due termini in inglese che si traducono nello stesso modo in italiano, cioè ultimo. Come sempre il problema nasce quando si deve tradurre dall’italiano all’inglese e decidere quale dei due usare. In realtà non è così difficile quando si afferra bene la differenza in inglese:
Potremo dire che mentre last tenda a guardare il passato, latest tende a guardare il presente/futuro.
N.B. Non rientra in questo ragionamento l’uso di last come avverbio di tempo nel senso di scorso.
Quando usiamo last nel suo senso di quello conclusivo, è implicito che si tratta di qualcosa che sta alla fine e che dopo non ce ne saranno più, almeno non all’interno del contesto temporale al quale facciamo riferimento. Di fatto last è il contrario di first.
⇒ non l’ho visto più dopo quel giorno.
⇒ non ce n’erano più dopo quelli nostri.
⇒ non ce n’erano più quel giorno.
⇒ farei qualsiasi altra azione prima di chiamare Tom.
⇒ non ce n’erano più nel pacchetto.
Quando usiamo latest nel suo senso di quello più recente, alludiamo alla possibilità che dopo ce ne potrebbero essere altri in un contesto temporale successivo a quello a cui facciamo riferimento.
⇒ ce ne saranno ancora ma queste sono quelle più recenti.
⇒ si suppone che ne farà altri in futuro.
⇒ si aspettano ancora problemi.
⇒ si suppone che usciranno altri modelli successivi.
⇒ si suppone che usciranno altre versioni successive.
N.B. A volte la scelta può essere soggettiva:
Sebbene è più tipica la prima forma che mette l’enfasi sul passato e sui libri letti fino a quel momento nel tempo, la seconda forma è anche possibile se stiamo parlando con qualcuno che legge sempre e vogliamo mettere l’enfasi sul libro più recente che ha letto.