backwards = indietro, all’indietro, al rovescio

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Come si vede, la costruzione di questo tipo di ‘comparativo comparato‘ è molto simile in tutte e due le lingue, ma bisogna stare attenti a quegli articoli determinativi, assenti nella versione italiana e normalmente associati alla forma superlativa in inglese.
Ovviamente, nel formulare una frase di questo tipo bisogna tenere presente i due modi diversi in inglese di creare la forma comparativa degli aggettivi in base alla loro lunghezza ovvero in base al numero di sillabe di cui sono formati. Se questo non è familiare, vedi QUI.
Per rendere l’idea di meno, usiamo i comparativiless(con aggettivi, avverbi, verbi e sostantivi non numerabili) efewer(con sostantivi numerabili e plurali).
Questa particolare costruzione può essere usata con qualsiasi combinazione di aggettivi, avverbi, nomi, pronomi e verbi per creare quattro diverse tipologie di frase:
Fin qui, tutto bene. Ma quando si trova so far in una frase comune, con il significato temporale di finora, come si distingue dauntil now?
Anzitutto dovremmo focalizzare la nostra attenzione sulle implicazioni dell’avverbio finora. L’avverbio chiaramente fa riferimento a qualche azione o procedura che è già iniziata ma che non si è ancora conclusa, facendo il punto della situazione in quel preciso momento.
Il fattore critico per quanto riguarda la scelta tra so far e until now è la previsione del proseguire dell’azione.
Con l’espressione so far, si fa il punto della situazione in quel preciso momento, prevedendo il proseguire dell’azione ma senza particolari previsioni per il futuro. L’azione potrebbe continuare nello stesso modo o potrebbe cambiare, non si sa e non si fanno pronostici. Il tempo verbale che meglio esemplifica questo è il present continuous, ma il present perfect è ugualmente idoneo.
(Fino al momento in cui si parla non ci sono stati problemi ma non si sa se continuerà nello stesso modo o se cambierà. Si vedrà nel tempo.)
(Chi parla è molto contento in quel momento, ma non fa pronostici per l’avvenire.)
(Nel momento in cui si parla la prova va piuttosto male. Di seguito potrebbe continuare nello stesso modo o potrebbe migliorare. Si vedrà nel tempo.)
(Nel momento in cui si parla il numero di volontari è venti. Non si sa se rimarrà così o se aumenterà. Si vedrà nel tempo.)
Anche con l’espressione until now si fa il punto della situazione in quel preciso momento, ma con un’importante differenza: è proprio in quel preciso momento (o comunque da poco) che qualcosa è cambiato e l’azione ha preso una direzione diversa. Questo cambiamento di direzione è quasi sempre implicito con l’espressione until now. Il tempo verbale che meglio esemplifica questo è il past continuous, ma anche in questo caso, il present perfect è ugualmente idoneo.
(Evidentamente qualcosa si è guastato nel sistema di riscaldamento.)
(Si intuisce che adesso la squadra non va più così bene.)
(Avrà fatto di testa sua questa volta.)
(Si capisce che Tom non è più imbattuto a scacchi.)
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Si tratta di due avverbi (ma sono anche preposizioni) che riescono spesso a mettere in difficoltà chi studia l’inglese come seconda lingua. Il problema, piuttosto comune, è sapere con quale criteri scegliere l’uno o l’altro. Bene, in effetti ci sono due criteri fondamentali, uno abbastanza oggettivo e l’altro un po’ più soggettivo.
In entrambi i casi si tratta di attraversare da una parte all’altra qualcosa, che sia una stanza, una strada, un parco, un ponte, una galleria o altro. Quello che è importante è capire come si fa questo attraversamento.
Si usa l’avverbio across con riferimento ad un’area essenzialmente bidimensionale. Chi effettua il movimento lo fa passando sulla superficie dell’area in questione. Questo criterio è abbastanza obbiettivo ma non è sempre conclusivo come vedremo. Esaminiamo alcuni esempi palesi di questo uso:
La bidimensionalità del manto di una strada, del piano di un tavolo e della superficie di un prato è piuttosto evidente e chiaramente per andare da una parte all’altra si passa sulla superficie dell’area in questione.
Si usa l’avverbio through con riferimento ad un’area essenzialmente tridimensionale. Chi effettua il movimento lo fa entrando dentro l’area in questione e uscendo fuori dall’altra parte. Anche in questo caso il criterio è abbastanza obbiettivo ma non sempre conclusivo. Esaminiamo alcuni esempi palesi anche di questo uso:
La tridimensionalità di una galleria, di un buco dentro un muro e di una foresta è piuttosto evidente e chiaramente bisogna entrare da una parte e uscire dall’altra.
Il problema nasce quando la distinzione tra bidimensionalità e tridimensionalità è meno marcata o addirittura soggettiva. In questo caso la scelta diventa più libera e dipende maggiormente dall’enfasi che vogliamo mettere o non mettere su ciò che ci circonda durante l’attraversamento.
Se ci interessa esclusivamente il raggiungimento dell’altra parte, probabilmente sceglieremo across. Se invece ci interessa ciò che troviamo attorno a noi mentre compiamo l’attraversamento e vogliamo immergerci in questo ambiente per poi uscirne di nuovo, useremo through. Vediamo qualche esempio che si presta ad entrambi le possibilità:
Nel primo esempio l’attraversamento del campo serve solamente per raggiungere la fermata dell’autobus. Nel secondo esempio l’enfasi è più sul divieto di entrare nel campo come ambiente e usarlo per arrivare dall’altra parte.
Il ragionamento è lo stesso. Nel primo esempio il giardino è soltanto un’area che va attraversata per raggiungere il lago. Nel secondo esempio il giardino viene vissuto come un ambiente nel quale immergersi, possibilmente neanche attraversandolo del tutto.
Anche qui nel primo esempio ci interessa l’attraversamento della città solamente come percorso obbligato per raggiungere il ristorante. Nel secondo esempio c’è più enfasi sul senso di essere immerso nel traffico durante l’attraversamento.
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Come abbiamo già visto, si possono usare sia still che yetnelle frasi negative con una differenza di enfasi e di posizione:
In realtà, non è solamente una questione di enfasi che distingue queste due costruzioni ma una questione di attitudine verso l’azione incompiuta.
STILL – si focalizza sul tratto di tempo che corre tra il passato e il presente.
Individua ed evidenzia un’azione che avrebbe dovuto essere compiuta nel passato e che continua ad essere incompiuta nel presente.
Still dà un’aria pessimistica alla frase.
YET – si focalizza sul tratto di tempo che corre tra il presente e il futuro.
Individua ed evidenzia un’azione che non è ancora stata compiuta nel presente ma che potrebbe compiersi nel futuro.
Yet dà un’aria ottimistica alla frase.
È per questo motivo che STILL, con la sua aria pessimistica, tende ad essere usato in modo più enfatico. Chi parla è tendenzialmente alquanto seccato.
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Credo che una piccola delucidazione possa essere utile qui, visto con quale frequenza si sbaglia l’uso di queste due espressioni. In realtà, la differenza è abbastanza netta, ma bisogna vedere se nel brio del momento del parlare si riesce a ricordarla!
Il problema nasce, come spesso accade, dal fatto che in italiano si usa la stessa espressione per tradurre sia l’una che l’altra, cioè “alla fine“. Allora, per sapere quale delle due espressioni inglesi bisogna usare, è necessario capire che tipo di “alla fine” si vuole esprimere. Ce ne sono due tipi e questi, in inglese, si rendono con in the end e at the end.
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