It must have been love

Come si usano gli ausiliari – can, could, may, might, need, should, must, would– al passato? Prima di esplorare le varie possibilità che questi ausiliari ci offrono, rivediamo tutte le modalità che possono esprimere:

impossibilità, possibilità, probabilità, certezza, abilità, disponibilità, necessità, permesso, consiglio, rimprovero, obbligo, divieto

Adesso vediamo come si crea la forma passata di questi ausiliari:

ausiliare + have + participio passato

(Ricordiamo sempre che have è un elemento fisso di questa forma ed è invariabile.)

Adesso vediamo quali di questi ausiliari si possono utilizzare al passato e con quali modalità.

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A note about ‘could’

Questo appunto riguarda una sola delle numerose funzioni di could nella lingua inglese, una funzione che è spesso fonte di incertezza: più specificamente, l’uso di could come passato di can nel campo di capacità.

Al verbo servile can mancano diverse funzioni verbali tra cui la possibilità di coniugarsi al passato, motivo per cui servono altri modi per esprimere capacità passata. Uno di questo modi è l’uso di could. Però could ha dei limiti e sono questi limiti che bisogna individuare.


Partiamo da un esempio:

  • Bob could climb every tree in the garden.
  • Bob era capace di (poteva) arrampicarsi su ogni albero nel giardino.

Cosa ci dice questa frase? Semplicemente che Bob aveva questa capacità e niente di più. Non c’è un’azione specifica. Esprime soltanto una potenzialità.

E se volessimo dire invece, “Bob ha potuto arrampicarsi sull’albero e salvare il gatto”? Sapendo che could può fungere come passato di can verrebbe di dire:

  • Bob could climb the tree and save the cat.

Ma non funziona. Non funziona perché sembrerebbe più la forma condizionale di can (sempre could) che la forma passata. Questo è il limite di could come passato di can: finché si tratta di una capacità passata generale, una potenzialità, senza nessun riferimento ad un’azione specifica, non ci sono problemi, ma se vogliamo far capire che quella capacità passata è stata anche messa all’opera, could non funziona più, ci lascia col dubbio se l’azione è stata fatta o no, ed è a questo punto che dobbiamo trovare delle valide alternative.

Quelle più gettonate nella lingua parlata sono:

  • to be able + infinito completo
  • to manage + infinito completo

Vediamo allora come viene la nostra frase di prima:

  • Bob was able to climb the tree and save the cat.
  • Bob managed to climb the tree and save the cat.

Adesso sappiamo non solo che Bob aveva questa potenzialità ma che ha anche salvato il gatto!


Naturalmente questa considerazione viene meno con verbi dove l’azione è implicita nella potenzialità. Prendiamo come esempi i verbi to see e to hear:

  • I could see very well from where I was sitting.
  • Riuscivo a vedere molto bene da dove ero seduto.

Se ero in grado di vedere molto bene, è ovvio che ho visto.

  • I could hear every word they said.
  • Riuscivo a sentire ogni parola che dicevano.

Se ero in grado di sentire ogni parola, è ovvio che ho sentito.

In questi casi però, anche se could fa il lavoro bene, si possono usare le forme alternative per maggiore enfasi sull’azione:

  • I was able to see very well from where I was sitting.
  • I managed to hear every word they said.

Questo ‘problema’ di potenzialità + azione si trova anche nella forma interrogativa dove la domanda fatta con could potrebbe sembrare una richiesta e non una domanda riguardo il passato. Vediamo un esempio.

  • Siete riusciti a comprare della frutta?

Se facciamo la domanda con could, viene, “Could you buy any fruit?” ma così sembra una richiesta di tipo, “Potreste comprare della frutta?”

Allora dobbiamo fare ricorso alle altre forme:

  • Were you able to buy any fruit?
  • Did you manage to buy any fruit?

Nella forma negativa il problema è molto relativo perché l’azione non è mai avvenuta e quindi non c’è bisogno di evidenziarla. Di conseguenza possiamo benissimo dire:

  • He couldn’t get out of the car.
  • Non poteva uscire dalla macchina.

Se non era in grado di uscire dalla macchina, è scontato che non ne è uscito.

Tuttavia, anche in questo caso si possono usare le altre forme, pur non essendo necessarie, per dare maggiore enfasi:

  • He wasn’t able to get out of the car.
  • He didn’t manage to get out of the car.


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Me too!

Me too (anche io) sarà probabilmente una delle frasi fatte più gettonate nella lingua inglese, e non senza motivo. È il modo più semplice e diretto per assecondare quello che è appena stato detto:

  • We are enjoying this course.
  • Me too.
  • Jane has got some wine.
  • Me too.
  • I want some chips.
  • Me too.
  • Bob and Tom watched the match.
  • Me too.
  • I would like to see this film.
  • Me too.
  • We will bring some wine.
  • Me too.

Come si vede dagli esempi, non importa chi è il soggetto della frase originale né che tempo sia il verbo, me too funziona sempre. Per questo è così gettonato! Però, me too non suona sempre bene e può risultare un po’ ripetitivo. Inoltre, ha un limite non indifferente: è una formula per la prima persona singolare. Di conseguenza, prima o poi, servirà un’alternativa più flessibile ed è di questa alternativa che vorrei parlare qui. Si tratta della formula:

so + ausiliare + pronome/nome

È quello spaventoso ausiliare in mezzo che fa un po’ paura per i meno audaci, ma basta un po’ di pratica e si risolve tutto. In realtà, con molti tempi dei verbi, è la frase precedente che ci fornisce il giusto ausiliare da impiegare. Fanno eccezione il present simple e il past simple, e bisogna stare un po’ attenti anche con i verbi to be e to have. Nel caso del present simple e del past simple il problema è che la frase affermativa non utilizza un ausiliare e quindi ci troviamo costretti a ricercarlo. Ovviamente si tratta semplicemente di do o di does per il present simple (dipende dal soggetto) e di did per il past simple (sempre uguale). Nel caso dei verbi to be e to have dobbiamo stare attenti al soggetto perché to be ha tre forme – am, is, are – e to have ne ha due – has, have. Con questi accorgimenti possiamo fare tutto. Prendiamo gli esempi già usati qui sopra:

  • We are enjoying this course.
  • So am I.
  • Jane has got some wine.
  • So have I.
  • I want some chips.
  • So do I.
  • Bob and Tom watched the match.
  • So did I.
  • I would like to see this film.
  • So would I.
  • We will bring some wine.
  • So will I.

Però adesso abbiamo un grande vantaggio, adesso non siamo più limitati alla prima persona singolare:

  • We are enjoying this course.
  • So is Bob.
  • Jane has got some wine.
  • So has he.
  • I want some chips.
  • So do the children.
  • Bob and Tom watched the match.
  • So did they.
  • I would like to see this film.
  • So would my brother.
  • We will bring some wine.
  • So will Jane’s parents.

Ecco perché è così importante prendere confidenza con l’uso degli ausiliari in inglese!


A questo punto siamo pronti per vedere come si fa ad assecondare una frase negativa. In questo caso la formula è:

neither/nor + ausiliare + pronome/nome

In questo caso il “problema” del present simple e del past simple scompare in quanto entrambi i tempi usano l’ausiliare per il passato e quindi non c’è bisogno di ricercarlo. Bisogna comunque stare sempre attento per eventuali cambiamenti di soggetto che influiscono sulla forma corretta dell’ausiliare da usare. La scelta tra neither e nor è del tutto arbitraria e non influisce sul significato della frase:

  • I am not feeling very well.
  • Neither is Jane.
  • We haven’t got any bread.
  • Nor has Tom.
  • I don’t like football.
  • Neither does Tom.
  • They didn’t have a holiday.
  • Nor did we.
  • We haven’t bought anything.
  • Neither has Clare.
  • Bob won’t help them.
  • Nor will Tom.

Chiaramente lo stesso vale anche con gli ausiliari con significati specifici come can, must, should etc:

  • I must go now.
  • So must we.
  • Jane can’t speak French.
  • Nor can Clare.
  • Tom should apply for this job.
  • So should Bob.

It’s a nice day, isn’t it?

Si chiamano question tags e sono l’ennesimo esempio dell’importanza di saper gestire con disinvolutura i verbi ausiliari in inglese. In questo caso si tratta dell’equivalente delle domandine italiane vero? / non è vero? che si collocano alla fine di una frase. Non è sicuramente un elemento grammaticale fondamentale per farsi capire, ma è sorprendente quanto viene usato in inglese e di conseguenza è senz’altro molto utile capire bene come funziona ed esercitarsi nell’uso, oltre ad essere un ottimo esercizo per la gestione degli ausiliari.


► Bastano due regole:

  1. Quando la frase di base è affermativa la question tag è sempre negativa e vice versa.
  2.  Nella question tag bisogna riutilizzare lo stesso ausiliare che si trova nella frase base.*

* Il present simple affermativo e il past simple affermativo non fanno uso dell’ausiliare e quindi bisogna ricordare di utilizzare don’t / doesn’t nel primo caso e didn’t nel secondo.

Oltre a queste due regole bisogna tenere presente che solo la parte finale della frase fa uso della forma interrogativa.


► Vediamo subito alcuni esempi affermativo ➜ negativo:

  • Bob is (Bob’s) sleeping, isn’t he?
  • Bob sta dormendo, non è vero?
  • You have (you’ve) seen this film, haven’t you?
  • Hai visto questo film, non è vero?
  • Jane will pass her driving test, won’t she?
  • Jane supererà la prova di guida, non è vero?
  • They like (present simple affermativo) Chinese food, don’t they?
  • A loro piace il cibo cinese, non è vero?
  • You told (past simple affermativo) Bob about the meeting, didn’t you?
  • Hai detto a Bob della riunione, vero?

► E adesso alcuni esempi negativo ➜ affermativo:

  • Bob isn’t waiting for us, is he?
  • Bob non ci sta aspettando, vero?
  • You haven’t met Bob’s girlfriend, have you?
  • Non hai conosciuto la ragazza di Bob, vero?
  • Jane won’t bring her brother, will she?
  • Jane non porterà suo fratello, vero?
  •  They don’t eat meat, do they?
  • Non mangiano carne, vero?
  • You didn’t stay until the end, did you?
  • Non sei rimasto fino alla fine, vero?

E, naturalmente, alcuni esempi con i più comuni verbi servili (modal verbs):

  • Bob can speak French, can’t he?
  • Bob sa parlare francese, non è vero?
  • Jane can’t cook very well, can she?
  • Jane non sa cucinare molto bene, vero?
  • They could buy the tickets online, couldn’t they?
  • Potrebbero comprare i biglietti online, non è vero?
  • Bob couldn’t help you after work, could he?
  • Bob non potrebbe aiutrati dopo il lavoro, vero?
  • He must apply for the job before the end of the month, mustn’t he?
  • Deve fare la domanda per il lavoro prima della fine del mese, non è vero?
  • The students mustn’t use their dictionaries, must they?
  • Gli studenti non devono usare il vocabolario, vero?
  • Bob should know the way to the airport, shouldn’t he?
  • Bob dovrebbe conoscere la strada per l’aeroporto, non è vero?
  • They shouldn’t need more than about £20 each, should they?
  • Non dovrebbero avere bisogno di più di circa £20 ciascuno, non è vero?

► Attenzione all’intonazione e l’accento!

L’unica altra considerazione di grande rilievo per quanto riguarda i ‘question tags’ è quella dell’intonazione e dell’accento. Per una pronuncia corretta bisogna capire anzittutto se la frase funge da semplice richiesta di conferma (più comune) o da vera domanda (meno comune). Per intenderci prendiamo nuovamente qualche esempio da qui sopra.

  • Jane can’t cook very well, can she?

Tipicamente chi parla è già convinto dell’incapacità di Jane di cucinare bene e quindi la sua domanda cerca solamente una conferma da parte di chi risponde. Di conseguenza userà un’intonazione calante per la question tag finale, e metterà tutta l’accento sull’ausiliare can. Questo darà alla sua frase un suono affermativo e non interrogativo.

Se, però, chi parla non è convinto di quello che afferma e pensa che forse Jane in realtà potrebbe anche sapere cucinare bene, userà un’intonazione crescente per la question tag finale e cioè un’intonazione tipicamente interrogativa. L’ausiliare can spiccherà molto di meno e la frase suonerà come una vera e propria domanda.

Conclusione: più si è convinto di quello che dici, più la ‘question tag’ deve suonare come un’affermazione e non come una domanda!


N.B.

  • I’m quite a reasonable person, aren’t I?
  • Sono una persona abbastanza ragionevole, non è vero?

La forma tecnicamente corretta – amn’t – è praticamente impossibile da dire e quindi si fa ricorso alla 2a persona per evitare il problema!

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