Don’t say “shoes shop” in English

L’idea è buona ma l’esecuzione è sbagliata.

Il trucco utilizzato consiste nel prendere un sostantivo e farlo diventare aggettivo piazzandolo davanti ad un altro sostantivo e cioè nella posizione tipica del aggettivo in inglese. Facendo così riusciamo a rendere più sintetiche espressioni come “un biglietto per l’autobus”, “la finestra della cucina”, “le chiave della macchina”, “un bicchiere da vino”, “un libro di storia”, e così via…

Un biglietto per l’autobus ~ a bus ticket
La finestra della cucina ~ the kitchen window
Le chiavi della macchina ~ the car keys
Un bicchiere da vino ~ a wine glass
Un libro di storia ~ a history book

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Who ate the biscuits?

Probabilmente la domanda nel titolo non presenta nessun problema di comprensione in quanto basta una traduzione veloce, parola per parola, per capire che la domanda è: “Chi ha mangiato i biscotti?”

Però se ci soffermiamo un momento in più sulla forma della domanda vediamo che è alquanto anomala: non segue infatti la nostra tanto amata forma interrogativa. Dov’è l’ausiliare? Dov’è la regola d’oro di:

1) pronome interrogativo + 2) ausiliare + 3) soggetto + 4) verbo principale]?

Non c’è!

In effetti, la domanda nel titolo è un esempio dell’unico caso in inglese dove la cosiddetta forma interrogativa non viene applicata. Si tratta di un’eccezione alla regola, non proprio comunissima, ma abbastanza utilizzata da dedicarle un appunto.

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Occhio a quel -ed!

Quando si impara il “Past Simple” in inglese, una volta incassata la brutta notizia che tanti verbi comuni sono irregolari e la forma passata va imparata a memoria, ci si consola col fatto che per quanto riguarda la forma passata dei verbi regolari basta aggiungere il suffisso –ed oppure soltanto –d, e “Bob’s your uncle” (il gioco è fatto).

Effettivamente la forma passata dei verbi regolari si ottiene in questo modo ed è tutto molto facile, ma è sempre bene conoscere qualche piccolo trucchetto per quanto riguarda la pronuncia della forma passata dei verbi regolari.

Anzitutto bisogna tenere presente che, con pochissime eccezioni, la e del suffisso non viene pronunciata, bisogna farla scomparire del tutto, il che non è sempre facile!

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Do you agree?

Un buon esempio di mother-tongue interference: essere d’accordo in inglese si traduce con il verbo to agree.

Però il verbo to agree non si coniuga con il verbo essere come in italiano in quanto è un verbo regolare a tutti gli effetti.

Sono d’accordo.

  • I agree. ✔
  • I’m agree. ✘

Non sono d’accordo.

  • I don’t agree. ✔
  • I’m not agree. ✘

Sei d’accordo?

  • Do you agree? ✔
  • Are you agree? ✘

Your comments are always very welcome.


When is a question not a question?

  • Tanto si cerca di inculcare per bene la forma interrogativa in inglese che a volte va a finire che viene utilizzata erroneamente quando non serve affatto! Questo avviene di solito quando all’interno di una frase c’è un pronome interrogativo che NON segnala una vera e propria domanda ma un’insidiosa domanda indiretta. L’errore sta nell’interpretare la frase come se fosse una domanda diretta e di conseguenza inserire la forma interrogativa.

Vediamo qualche esempio di quelli più comuni (avviene per di più, ma non solo, con il verbo essere):

Non so dov’è la mia macchina.

ERRATO: I don’t know where’s my car.

CORRETTO: I don’t know where my car is.

Probabilmente l’errore nasce dal processo di traduzione che avviene nel momento in cui si deve formulare la frase in inglese. Questo processo prevede, normalmente, la traduzione per prima della parte “Non so” e la conseguente traduzione, “I don’t know”. Fin qui tutto bene. Però adesso rimane la parte, “dov’è la mia macchina” che, privo ormai della parte iniziale, suona davvero come una domanda e induce a tradurla utilizzando la forma interrogativa.

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Have you had enough?

Un piccolo appunto sull’utilizzo di enough

Pronuncia approssimativa: ináf, con l’accento sulla ‘a’ (una ‘a’ molto chiusa)

Bisogna ricordare sempre che enough si posiziona subito prima di un sostantivo, come in italiano, ma, a differenza dell’italiano, si posiziona subito dopo un aggettivo, un avverbio o un verbo.

È un campo dove si sbaglia molto spesso!


SOSTANTIVO:

  • Are there enough chairs for everybody?
  • Ci sono abbastanza sedie per tutti?
  • Have you got enough wine for the guests?
  • Hai abbastanza vino per gli ospiti?
  • There isn’t enough time to visit the museum.
  • Non c’è abbastanza tempo per visitare il museo.
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Enjoy!

Spesso si sceglie di utilizzare il verbo inglese to enjoy come una valida alternativa al verbo to like per rendere l’idea del piacere o del divertimento.

La scelta va benissimo ma bisogna stare attento a come si utilizza il verbo to enjoy che ha delle caratteristiche ben diverse dagli equivalenti piacere e divertirsi in italiano.

Anzitutto, il verbo to enjoy è un verbo transitivo (funge più come il verbo amare o apprezzare) il che significa che ha sempre bisogna di qualche forma di complemento oggetto.

In effetti, il titolo che ho usato per questo articolo, “Enjoy!” non è corretto in quanto manca il complemento oggetto “it”. Questo uso dell’imperativo senza complemento oggetto è entrato in uso quotidiano grazie alla pubblicità della Coca-Cola di qualche anno fa.

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Do you like “to like”?

Un verbo usatissimo che a volte crea qualche problema è il verbo to like. Questo problema nasce fondamentalmente nella traduzione in quanto si traduce con il verbo italiano piacere che fa un ottimo lavoro come traduzione ma non rispecchia le caratteristiche grammaticali del verbo to like in inglese. Il verbo italiano piacere è intransitivo e ha la caratteristica che la cosa che piace è il soggetto della frase e la persona a cui piace è il complemento. Il verbo inglese to like invece è transitivo e ha come soggetto la persona a cui piace la cosa e come complemento la cosa che piace: esattamente l’opposto!

  • Mi piace il cioccolato. ~ I like chocolate.
  • Non gli piacciono le scarpe nuove di Anne. ~ He doesn’t like Anne’s new shoes.
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