A simple exercise in basic storytelling
In inglese, il tempo verbale sul quale si basa principalmente lo storytelling (inteso qui come raccontarsi agli altri) è il past simple. Questo tempo viene usato per scandire gli eventi del racconto, dal primo all’ultimo, in ordine cronologico. In italiano questo avviene principalmente con il passato prossimo: una differenza da tenere sempre presente quando si comincia un racconto con una tipica frase del tipo, “Indovina chi ho visto l’altro giorno” che in inglese viene, “Guess who I saw the other day,” e non, “Guess who I’ve seen the other day.”
Chiaramente, sebbene il past simple è il tempo portante del racconto – quello che fornisce il susseguirsi degli eventi – non è l’unico tempo che viene adoperato. Vengono in suo aiuto sia il past perfect che il past continuous: il past perfect quando vogliamo far un riferimento a un evento che è avvenuto prima del tempo del racconto, e il past continuous per descrivere un’azione che è in corso allo stesso tempo del racconto. Bene, è questo utilizzo del past continuous che metteremo sotto i riflettori qui.
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