Quiz Time 6

It’s Quiz Time again at Ingliando.
Do you know the right answer?


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Who made you do it?

To make somebody do something
obbligare / costringere qualcuno a fare qualcosa

To get somebody to do something
convincere / persuadere qualcuno di fare qualcosa

In italiano si tratta della stessa espressione e cioè quella di far fare qualcosa a qualcuno. In inglese c’è una sottile ma significativa differenza. Nel primo caso c’è un netto senso di obbligo, di dovere, di costrizione, e spesso anche una palese o implicita gestione di potere gerarchico. Nel secondo caso si tratta invece più di convincimento, di persuasione, e spesso di saper poter contare sulla disponibilità di qualcuno nei propri confronti.  Detto questo, la scelta tra le due forme è abbastanza soggettiva e dipende da quanto si vuole rendere dura o morbida la frase. Grammaticamente, l’unica differenza nelle due costruzioni è che la prima richiede l’infinito senza “to” dove la seconda invece esige l’infinito completo.

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I’m making an exercise for my students to do

Il significato dei due verbi to make e to do non crea grandi problemi, si sa che entrambi significano fare, ma la differenza tra di loro, e di conseguenza quando usare l’uno e quando usare l’altro, è una questione un po’ più complicata. Partendo dal presupposto che a qualunque guida che si cerca di dare ci saranno sempre delle eccezioni, proviamo anzitutto a definire questi due verbi attraverso una serie di verbi italiani che meglio esprimono la loro essenza:

  • to do ~ svolgere, eseguire, compiere, occuparsi di, portare a termine
  • to make ~ creare, costruire, produrre, realizzare, preparare, progettare

Le traduzioni chiave, per me, sono quelle in grassetto: svolgere e creare. È in questi due concetti che si trova la vera differenza tra to do e to make. Essenzialmente il verbo to do si interesse dello svolgimento di un’azione mentre il verbo to make si interesse del lato creativo di un’azione. Infatti, con il verbo to make molto spesso c’è un ‘prodotto‘ finale che prima non c’era: il risultato del processo creativo, tangibile o no che sia. Il titolo di questo articolo è un buon esempio di questa differenza. In questo caso l’insegnante crea l’esercizio, lo concepisce, cerca il modo giusto per esporlo e stabilisce la forma finale. Il prodotto del suo processo creativo è l’esercizio quindi si usa il verbo to make. Lo studente, invece, riceve l’esercizio già pronto e deve soltanto svolgerlo seguendo le istruzioni stabilite dall’insegnante quindi si usa il verbo to do.

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