I’m making an exercise for my students to do

Il significato dei due verbi to make e to do non crea grandi problemi, si sa che entrambi significano fare, ma la differenza tra di loro, e di conseguenza quando usare l’uno e quando usare l’altro, è una questione un po’ più complicata. Partendo dal presupposto che a qualunque guida che si cerca di dare ci saranno sempre delle eccezioni, proviamo anzitutto a definire questi due verbi attraverso una serie di verbi italiani che meglio esprimono la loro essenza:

  • to do ~ svolgere, eseguire, compiere, occuparsi di, portare a termine
  • to make ~ creare, costruire, produrre, realizzare, preparare, progettare

Le traduzioni chiave, per me, sono quelle in grassetto: svolgere e creare. È in questi due concetti che si trova la vera differenza tra to do e to make. Essenzialmente il verbo to do si interesse dello svolgimento di un’azione mentre il verbo to make si interesse del lato creativo di un’azione. Infatti, con il verbo to make molto spesso c’è un ‘prodotto‘ finale che prima non c’era: il risultato del processo creativo, tangibile o no che sia. Il titolo di questo articolo è un buon esempio di questa differenza. In questo caso l’insegnante crea l’esercizio, lo concepisce, cerca il modo giusto per esporlo e stabilisce la forma finale. Il prodotto del suo processo creativo è l’esercizio quindi si usa il verbo to make. Lo studente, invece, riceve l’esercizio già pronto e deve soltanto svolgerlo seguendo le istruzioni stabilite dall’insegnante quindi si usa il verbo to do.

Continua a leggere…
Advertisement

Sometimes you really do need a bit of emphasis!

Dopo aver superato i primi problemi di mettere insieme qualche frase in inglese e portare avanti una semplice conversazione, una delle prime cose di cui si sente presto la mancanza è la capacità di poter dare la giusta enfasi al proprio enunciato. Per quanto riguarda gli aggettivi, abbiamo già affrontato questo argomento nell’articolo QUI, ma finora non abbiamo mai parlato di come dare enfasi ai verbi. Bene, adesso è giunto il momento. Prima di tutto diamo un’occhiata al nostro utilissimo e onnipresente avverbio really. Quest’avverbio ci offre un certo vantaggio sul più conosciuto very much in quanto è più facile posizionarlo ed è più facile enfatizzarlo. Vediamo un esempio:

  • Bob likes chocolate very much (sarebbe un comunisssimo errore qui, indotto dalla costruzione tipica italiana, quello di dire, “Bob likes very much (the) chocolate.”)
  • A Bob piace molto il cioccolato.

Invece di quel very much che si posiziona oltre il complemento oggetto (cioccolato) e che difficilmente si può enfatizzare in modo soddisfacente con la voce, proviamo a piazzare il nostro really subito prima del verbo:

  • Bob really likes chocolate.
  • A Bob piace molto il cioccolato (ovvero: a bob piace il cioccolato davvero).

Cerca di dire la frase mettendo una forte enfasi sull’avverbio really e vedrai quanto ci si presta!

Continua a leggere…

Go, play, do

Puoi trovare altri appunti alla lavagnaQUI


Your comments are always very welcome.


%d bloggers like this: