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Probabilmente risulta un po’ complicata in tutte le lingue quella situazione dove vuoi fare una cosa per te stesso ma non vuoi o non puoi farlo tu e devi fare in modo che qualcuno lo faccia per te. La situazione è aggravata dal fatto che non ti interessa parlare di chi lo fa ma semplicemente di ciò che viene fatto. Un’opzione abbastanza ovvia sarebbe quella di usare la forma passiva, ma spesso risulta troppo verbosa per le nostre esigenze e quindi si finisce per inventare una formula idiomatica che nel caso della lingua inglese è il nostro to have something done, in italiano farsi fare qualcosa.
La formula non è particolarmente difficile: si tratta dell’ennesimo utilizzo del verbo to have (che può essere reso in qualsiasi tempo compreso quelli continuous), poi il sostantivo che è l’oggetto dell’azione che desideriamo compiere, e infine il participio passato del verbo che rappresenta l’azione stessa. Tre elementi in un ordine fisso. Prima di vedere una selezione di esempi tipici, prendiamo l’esempio tipico del taglio dei capelli e vediamo in quanti modi potremo esprimerlo:
Come si vede, con questo tipo di frase, la formula to have something done è l’unica che esprime il concetto con un suono tipico della lingua parlata e lasciando Bob come soggetto della frase. Adesso vediamo degli altri esempi utilizzando una selezione varia di tempi:
N.B. Non è insolito l’uso del verbo to get al posto del verbo to have con lo stesso significato.
Prima di proseguire bisogna prendere atto del fatto che nel corso della storia della lingua inglese il verbo to have si è diviso effettivamente in due verbi ben distinti: uno è il verbo to have statico e l’altro è il verbo to have dinamico.
Il primo di questi ~ il verbo to have statico ~ esprime, come in italiano, il concetto di possesso. In realtà non si tratta sempre di un vero e proprio possesso: basta pensare alla frase “Bob has two brothers” per capire che a volte si tratta di possesso in un senso piuttosto lato della parola. In ogni caso il fattore fondamentale che distingue questo uso del verbo to have dall’altro è la staticità: non c’è né azione né movimento. Per sapere di più leggere QUI.
L’altro invece ~ il verbo to have dinamico ~ si riferisce chiaramente ad azioni e a movimenti. Questo uso del verbo è relativamente nuovo e potremo dire anche piuttosto idiomatico anche se, nel tempo, è diventato molto diffuso. L’equivalente in questo caso in italiano è generalmente il verbo fare. È questo uso del verbo to have che verrà esaminato qui sotto.
Quanto segue non pretende di essere un’elenco completo di tutte le espressioni idiomatiche in inglese che utilizzano il verbo to have come verbo dinamico, ma dovrebbe illustrare quelle usate più comunamente nell’inglese di ogni giorno. Se pensi che qualche espressione comune manca dalla lista segnala nei commenti e verrà valutata per inclusione in un futuro aggiornamento.
Ricorda che quando il verbo to have viene usato come verbo dinamico, si comporta come ogni altro verbo normale in inglese (con gli ausiliari do, don’t, does, doesn’t, did, didn’t ecc. nelle forme negative e interrogative).
To have breakfast / lunch / dinner (pasti principali) – (senza l’articolo indeterminativo)
To have coffee / tea (visto come ‘minipasto’ e non come ‘bevanda’) – (senza l’articolo indeterminativo)
To have a snack / a sandwich / a biscuit / a slice of cake / a bite to eat / a coffee / a tea / a beer / a glass of wine / something to drink
To have a bath / a wash / a shower / a shave / a haircut / a sauna / a massage
To have a talk / a chat / a conversation / a discussion / a quarrel / an argument / a row (pronuncia: rau)
To have a walk / a swim / a run / a ride / a dance
To have a sleep / a rest / a lie-down / a break / a holiday / a day off
To have a good time / a bad time / a great day / a terrible day / a nice evening / a boring evening / an easy journey / a difficult journey / a good flight / an awful flight / a wonderful trip / a dreadful trip
To have a go – provarci
To have a look – dare un’occhiata
To have fun – divertirsi (senza l’articolo indeterminativo)
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Prima di proseguire bisogna prendere atto del fatto che nel corso della storia della lingua inglese il verbo to have si è diviso effettivamente in due verbi ben distinti: uno è il verbo to have dinamico e l’altro è il verbo to have statico.
Il primo di questi ~ il verbo to have dinamico ~ si riferisce chiaramente ad azioni e a movimenti. Questo uso del verbo è relativamente nuovo e potremo dire anche piuttosto idiomatico anche se, nel tempo, è diventato molto diffuso. L’equivalente in questo caso in italiano è generalmente il verbo fare. Per sapere di più leggere QUI.
L’altro invece ~ il verbo to have statico ~ esprime, come in italiano, il concetto di possesso. In realtà non si tratta sempre di un vero e proprio possesso: basta pensare alla frase “Bob has two brothers” per capire che a volte si tratta di possesso in un senso piuttosto lato della parola. In ogni caso il fattore fondamentale che distingue quest’uso del verbo to have dall’altro è la staticità: non c’è né azione né movimento. È questo uso del verbo to have che verrà esaminato qui sotto.
Questo verbo nasce come un ausiliare, simile al verbo to be, e di conseguenza, in teoria, non serve un ausiliare aggiuntivo per elaborare le forme negative ed interrogative:
In realtà è solo la forma affermativa che va bene così: le altre due forme, pur essendo corrette grammaticalmente, hanno un suono decisamente arcaico.
La soluzione per queste due forme è l’inserimento di got – il participio passato del verbo to get (prendere, ottenere, acquisire) – che serve a rafforzare il senso di possesso e così meglio distinguere quest’uso del verbo to have da quello dinamico:
Questo utilizzo di got non è strettamente necessario nella forma affermativa ma è estremamente comune e di conseguenza l’uso è sempre consigliato:
Bisogna ricordare comunque che, se si decide di non utilizzare il got per quanto riguarda la forma affermativa, non si può usare la forma contratta!
“He’s an old dog,” significherebbe che lui è un vecchio cane!
N.B. Questo inserimento di got per rafforzare il concetto di possesso e per distinguere meglio l’uso statico dall’uso dinamico del verbo to have, è strettamente limitato al tempo presente e scompare del tutto in qualsiasi altro tempo!
L’utilizzo del verbo to have come verbo dinamico e non statico è ormai molto diffuso e di conseguenza siamo sempre più abituati a sentire il verbo to have in congiunzione con gli ausiliari do, does, don’t, doesn’t, did, didn’t ecc. La conseguenza di questo è che nell’ultimo periodo il verbo to have, anche quando viene usato come verbo di possesso, comincia ad essere coniugato sempre più spesso con l’uso degli ausiliari do/does, don’t/doesn’t ecc, al posto di got. Si tratta di un utilizzo moderno della lingua, non ancora ufficialmente codificato, ma innegabile lo stesso.
Da un certo punto di vista, questo sviluppo potrebbe rendere la vita più facile per lo studente che, volendo, può decidere semplicemente di utilizzare il verbo to have come un verbo del tutto normale, cioé con l’uso degli ausiliari do/does, don’t/doesn’t ecc, in ogni occasione che si presenta. Non sbaglierebbe! Però, bisogna dire che l’uso di got con to have per possesso nel tempo presente è ancora usatissimo.
I haven’t got your book. = I don’t have your book.
Have you got a dog? = Do you have a dog?
N.B. Bisogna in ogni caso scegliere – per quanto riguarda ‘possesso’ nel tempo presente – di usare una forma o l’altra: do/does/don’t/doesn’t non possono stare insieme a got!
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